Ricerca e controllo delle perdite nelle reti di condotte

Nell’ultimo decennio le problematiche inerenti le risorse idriche e i relativi criteri di gestione hanno conosciuto grandi cambiamenti. L’applicazione di nuove norme, la parziale privatizzazione, la sensibilità verso tematiche ambientali, la consapevolezza di cambiamenti climatici, il timore di attacchi terroristici, hanno introdotto elementi di novità che si sono combinati alle tendenze ereditate dal passato quali l’incremento della domanda e un crescente interesse per gli aspetti legati alla qualità. Di tutto questo, così come dell’affermarsi di nuove tecnologie nella gestione delle reti di acquedotto, nei manuali non si trovano che sporadiche tracce ed è forse per questo motivo che di razionale e sostenibile gestione delle risorse idriche spesso ne parlino e se ne occupino soggetti privi di un’adeguata formazione e competenza. Questo manuale si prefigge l’obiettivo di colmare questa importante lacuna nel panorama editoriale italiano. Non limitandosi unicamente agli aspetti legati alla ricerca delle perdite, che pure sono di particolare rilevanza ed attualità, nel testo sono illustrate, in modo per quanto possibile chiaro e accessibile ma non banale, le nozioni strettamente necessarie per affrontare – o almeno inquadrare – i problemi che quotidianamente sono all’attenzione di chi gestisce il cosiddetto oro blu. In uno sforzo di ridefinizione dei criteri a cui deve ispirarsi una «moderna» gestione dei sistemi di condotte, particolare attenzione è dedicata ai seguenti argomenti: aspetti economici e normativi, definizioni e parametri di efficienza dei sistemi, ricognizione delle reti e utilizzo di GIS, misura delle grandezze idrauliche, struttura dei consumi idrici, prelocalizzazione e localizzazione delle perdite, riduzione delle perdite mediante controllo delle pressioni, criteri di progetto ed espansione delle reti di condotte, vulnerabilità delle reti e tecniche per la loro riabilitazione. Nel manuale si combinano teoria e pratica col giusto risalto che entrambi questi aspetti devono avere, illustrando le tecniche ormai di impiego comune e quelle più innovative, risultato dell’attività svolta negli ultimi anni presso università e centri di ricerca.